Netflix ha stipulato un accordo con PIC, una catena di sale cinematografiche di lusso, dotate di poltrone reclinabili e servizio di ristorazione goumet, per la messa in onda in contemporanea alla proiezione on-line.
L’accordo
Netflix avrà la possibilità di non rispettare la convenzione secondo la quale occorre aspettare almeno 90 giorni prima di diffondere una nuova pellicola attraverso canali non tradizionali, come può essere appunto la rete.
Nonostante la NATO (National Association on Theatre Owners) abbia comunicato che la scelta fatta da PIC è libera, quindi non ci si può opporre, ha però messo in guardia quest’ultima dai possibili rischi che un simile accordo comporta: l’industria cinematografica si basa sulla totale collaborazione tre i vari soggetti che vanno dai produttori, ai distributori e infine ai gestori delle sale cinematografiche, accordi che hanno un loro equilibrio e che per il bene comune andrebbe rispettato. John Fithian, presidente dell’Associazione, sostiene che accordi del genere sono già stati presi da altri gestori, i quali hanno ridotto i tempi della finestra dei 90 giorni, ma ne hanno pagato anche le conseguenze. In questo titpo di operazione a guadagnarci, secondo Fithian, è solo la Netflix.
Una cosa va però tenuta presente: le 10 pellicole oggetto dell’accordo sono già legate a Netflix, come? La Netflix ne detiene i diritti di distribuzione. Lo scopo di Netflix è quello di avere la possibilità di partecipare ai più famosi festival internazionali con le proprie pellicole, cosa che fino ad oggi le era preclusa dato che queste produzioni non venivano trasmesse nelle sale cinematografiche, caratteristica indispensabile per la partecipazione a quel tipo di eventi.
Un tema caldo quello della finestra di 90 giorni
Recentemente anche Fox, attraverso James Murdoch, aveva esposto il problema della finestra, sostenendo che dovrebbe esserci una maggior flessibilità, poiché il pubblico da casa non è lo stesso di quello cinematografico: alcune opere si esaltano, rendono molto meglio se fruibili sul grande schermo, mentre ce ne sono altre che possono avere un risultato più che soddisfacente anche se viste comodamente seduti sul proprio divano. Quindi una finestra elastica, da allungare o accorciare in base al tipo di pellicola, alla sua fruibilità.