E’ stata scoperta a Terni un’associazione a delinquere che somministrava cure alternative a persone affette da malattie neurodegenerative molto gravi quali la sclerosi multipla, SLA, artrite reumatoide e il morbo di Parkinson.
Stando a quanto è emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Terni, i malati sborsavano dai 2000 ai 4000 euro per la somministrazione di un insieme di sostanze farmacologiche che si rivelavano del “tutto inefficaci e, in alcuni casi, perfino dannose per la cura delle patologie per le quali venivano somministrate; alla ‘cura’ tramite farmaci, veniva abbinata anche la fisioterapia cranio-sacrale”. A finire in manette un medico, un farmacista, un ingegnere biomedico e un avvocato.
Il modus operandi dell’organizzazione
Le terapie venivano spacciate come alternative e miracolose rispetto ai protocolli della medicina ufficiale ma in realtà non avevano alcuna validazione scientifica.
A finire in carcere un avvocato, che svolgeva un rulo di primo piano all’interno dell’organizzazione e che aveva fondato l’associazione denominata “Università popolare Homo&Natura”, un farmacista di Rieti, che si sarebbe occupato materialmente della preparazione dei farmaci anche con sostanze provenienti dalla Cina, una fisioterapista impegnata nel centro estetico “Forme di bellezza” di Terni che dava indicazioni sull’assunzione dei farmaci, un medico odontostomatologo direttore sanitario della stessa struttura nella quale veniva applicato il protocollo, e un ingegnere biomedico che invece aveva il compito del rifornimento dei farmaci e della diffusione del programma terapeutico, che avveniva soprattutto su internet. Un collaboratore del centro estetico invece è finito ai domiciliari.