L’alimentazione seguita influenza il tipo di batteri che si sviluppano nell‘intestino. In particolare in occidente a causa del tipo di dieta seguita ricca di grassi e di zuccheri si produce una alterazione a livello della flora intestinale I batteri nel caso siano presenti in sovrannumero attivano il sistema immunitario avviando un processo di infiammazione a carico dell’intero organismo.
L’infiammazione sistemica può provocare l’insorgere di malattie anche gravi, quali quelle cardiovascolari o metaboliche.
Tuttavia stando a uno studio condotto dai ricercatori ricercatori del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria, è possibile ridurre questi stati infiammatori e anche prevenire malattie quali l’aterosclerosi e il diabete di tipo 2.
E’ possibile infatti rendere immune l’organismo da questi batteri in sovrannumero facendo in modo che generi globuli bianchi in grado di modulare la risposta del sistema immunitario. In particolare così spiega il dottor Filippo Canducci, ricercatore dell’Università dell’Insubri: “Abbiamo somministrato ai topi una proteina, chiamata ompK36, che è di sicuro presente sulla superficie di certi tipi di batteri. Questa proteina di solito regola il passaggio di molecole dall’interno all’esterno dei batteri e viene riconosciuta dal nostro apparato immunitario. Nel nostro lavoro abbiamo scoperto che è in grado di attivare una risposta nelle cellule immunitarie, inducendole a generare un’altra proteina, chiamata apoE. Quest’ultima ha l’obiettivo di trasportare i grassi, ma è anche un poderoso antinfiammatorio.
Dunque con il vaccino la produzione di apoE accresce e questo fa abbassare lo stato infiammatorio nell’intestino, nel fegato e nella placca aterosclerotica”. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Report.