Su Real Time vengono riproposti sporadicamente episodi delle tre stagioni del programma “Body Bizarre”, storie di persone, adulti e bambini, il cui corpo ha subito “mutazioni” sconvolgenti dovute a varie patologie o a volte presenti fin dalla nascita.
Chi sono i protagonisti
Tra i protagonisti che ricordo voglio distinguere quelli nati con già con una patologia da quelli che invece l’hanno sviluppata nel corso degli anni.
Chi nasce già affetto dalla malattia
Tra le storie che colpiscono maggiormente ci sono quelle dei gemelli siamesi, bambini e bambine nati con una parte del corpo attaccata insieme, che può essere la testa, l’addome… Tra quelle che mi hanno colpito di più ci sono state due storie, entrambe di gemelline siamesi, le prime nate unite per la pancia, mentre le altre due per la testa. In entrambi i casi parte degli organi erano o sono in comune. Erano nel caso delle gemelline unite per l’addome, che grazie ai chirurghi adesso vivono da “separate”, mentre sono per le sorelline unite per la testa, poiché nonostante i numerosi esami e i tentativi non è stato possibile separare poiché i rischi erano troppo elevati.
C’è poi la storia della ragazza nata con una malattia chiamata “ittiosi arlecchino” e per la quale due suoi fratelli sono morti precocemente, mentre lei, assistita domiciliarmente da personale esperto, per le terapie quotidiane riesce a condurre una vita “normale”, o della bambina nata con il corpo ricoperto di peli che i compagni avevano emarginato per il suo aspetto, e che oggi è tornata a scuola e a giocare grazie alla chirurgia laser che seppur dolorosa e fatta di numerose sedute, è riuscita a darle un aspetto come una qualsiasi altra bambina.
Molte di queste persone vivono in luoghi disagiati, villaggi sperduti lontano da ospedali, in situazioni di povertà per cui non possono permettersi visite specialistiche e tantomeno cure, e così, andando avanti nel tempo, la patologia si aggrava, arriva a sfigurarle e quando finalmente riescono a farsi visitare spesso grazie ad associazioni umanitarie e medici e specialisti che operano gratis, è troppo tardi per porre rimedio definitivamente. In alcuni casi la chirurgia riesce a migliorare molto il loro aspetto, i problemi di deambulazione, di peso, a ridurre le enormi masse tumorali che deturpano viso e corpo, ma la guarigione non è totale, rimangono cicatrici profonde e a volte il problema è talmente radicato che dopo un po’ si ripresenta.
Chi sviluppa la malattia
Mi viene in mente la storia di un giovane che ha gli arti che sembrano ricoperti da corteccia, come il tronco di un albero. Praticamente gli è quasi impossibile usare le mani, non riesce a muovere le dita, e poiché la patologia da cui è affetto si è manifestata ormai da diverso tempo, le callosità hanno ricoperto il dorso, il palmo, le dita… in maniera preoccupante. L’operazione si può fare e viene effettuata, in un primo tempo il risultato è soddisfacente, ma trascorso qualche mese ecco che le protuberanze tornano a riformarsi e lentamente la situazione torna al punto di partenza.
Spesso è la formazione di tumori sulla faccia a deturpare l’aspetto fisico e sopratutto a ridurre le funzionalità: dalla vista alla respirazione, dall’udito alla masticazione… anche in questi casi, quando le cure non sono immediate, ma trascorrono anni, la situazione degenera talmente che nonostante vari interventi di asportazione delle masse e ricostruzione, l’aspetto e le funzionalità migliorano ma non è un risultato ottimale.
Ci sono poi persone affette da “elefantismo”, cioè lo sviluppo anomale di piedi o braccia, degli arti in generale, che oltre a provocare difficoltà di movimento causa dolori, le ossa assumono posizioni scorrette e vi si cicatrizzano, e anche qui quando la situazione perdura da tanto tempo, troppo, la chirurgia mostra quelli che ancora oggi sono i suoi limiti.
Immagini a volte raccapriccianti che però fanno capire come nella vita possono succedere cose sconvolgenti per chi è affetto da determinate patologie ma anche per le famiglie, le quali spesso assistono impotenti alla “trasformazione” dei propri cari.