Non è stato sufficiente il primo turno per eleggere i sindaci in molte città italiane pertanto sarà necessario tornare alle urne con i ballottaggi.
I risultati nelle principali citta’
Questi i risultati nelle principali città italiane. A Roma Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle) si impone al primo turno delle Comunali e andrà al ballottaggio con Roberto Giachetti (Pd e centrosinistra). A Napoli Luigi de Magistris è primo ma dovrà andare al ballottaggio con Giovani Lettieri candidato del centrodestra. A Milano invece Giuseppe Sala candidato del centro-sinistra andrà al ballottaggio con Stefano Parisi del centro-destra. A Salerno vince nettamente Vincenzo Napoli, candidato del centro-sinistra che ha riscosso anche il plauso del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, di cui è il successore. A Bologna Virginio Merola, sindaco uscente e candidato pd andrà al ballottaggio con Lucia Borgonzoni, candidata del centro-destra. A Torino il sindaco uscente Piero Fassino sfiderà al ballottaggio Chiara Appendino del M5s. Soltanto a Cagliari il primo cittadino Massimo Zelda riesce a confermarsi già al primo turno. Si tornerà alle urne per i ballottaggi il 19 giugno prossimo.
Cosa dicono le comunali 2016
In sostanza i migliori risultati sono stati raggiunti dal M5s con la vittoria di Virginia Raggi a Roma che però dovrà andare al ballottaggio e di Chiara Appendino a Torino. Il centro-sinistra non ha brillato particolarmente, nelle grandi città i sindaci uscenti non sono riusciti a confermarsi al primo turno. Decisamente male il centro-destra. Il ballottaggio per Giannni Lettieri a Napoli, Stefano Parisi a Milano e Lucia Borgonzoni a Bologna sono le uniche note positive del centro-destra.
In generale queste elezioni comunali hanno confermato una tendenza in atto da anni, ovvero una sempre più marcata disaffezione degli italiani dalla politica e tuttavia quando votano, vedono nel movimento M5s la possibilità del superamento di certe logiche malsane legate ai partiti tradizionali. Per Renzi in ogni caso l’esito di queste elezioni non va letto come una sorta di anticipazione dei risultati che ci saranno ad ottobre quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sul referendum costituzionale.