Nella lotta ai tumori la medicina ha compiuto straordinari passi in avanti in questi ultimi decenni, prova ne è che il tasso di sopravvivenza dei pazienti colpiti da patologie tumorali è sempre più alto. Tuttavia c’è anche un rovescio della medaglia da considerare, in quanto la chemio e la radioterapia, le terapie elettive per combattere il cancro, presentano una serie di effetti collaterali piuttosto importanti. Tuttavia una ricerca condotta dagli scienziati dell’università tedesca Johannes Gutenberg di Magonza potrebbe segnare una svolta importante nella lotta al cancro.
Come funziona il vaccino universale
I ricercatori hanno messo a punto uno speciale vaccino in grado di aggredire le cellule tumorali dall’interno, grazie a delle capsule composte da goccioline di grasso che veicolano delle istruzioni genetiche programmate al fine di stimolare una risposta mirata del sistema immunitario. In pratica queste istruzioni genetiche verrebbero riconosciute grazie all’Rna che va a potenziare le cellule dendritiche, che a loro volta attivano una potente risposta da parte del sistema immunitario.
Al momento il vaccino è stato somministrato per via endovenosa nei topi e in tre pazienti affetti da melanoma in uno stadio avanzato. In pratica questo Rna può essere modificato sulla base del tipo di tumore da affrontare per cui gli scienziati ritengono che potenzialmente questo vaccino potrebbe rappresentare un’arma universale contro il cancro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata Nature.
Per approfondire: combattere il cancro con i linfociti T del sistema immunitario