Ancora poche ore e sarà silenzio elettorale. Ancora poche ore di passione per chi non ne può più di ascoltare promesse e sermoni ma anche per chi spera di conquistare uno scranno a Palazzo di Città per dare il proprio contributo per migliorare la qualità della vita. Salerno ha vissuto una campagna elettorale sui generis. Dieci candidati a sindaco, tante le liste ammesse alla tornata elettorale per un esito che sembra quasi scontato. L’uscente Vincenzo Napoli, spinto dal vento deluchiano, non sembra avere rivali. Anche gli altri candidati faticano a scommettere su un esito diverso e quasi nessuno ha usato il termine ballottaggio.
Il passo indietro del Movimento Cinque Stelle
In buona sostanza, com’è accaduto nelle ultime stagioni del campionato di serie A di calcio, a Salerno si giocherà per il secondo posto. Per guadagnare la leadership di un’opposizione che rischia di presentarsi fragile e traballante fin dall’inizio. Sotto quest’aspetto sembra ancor più incomprensibile la scelta del Movimento Cinque Stelle di non presentare la lista. Decisione che, sicuramente, influirà anche sul consenso futuro del partito nella città campana. Anni di querelle, tra Crescent ed altre incompiute cittadine, che non hanno trovato sbocco nel confronto con gli elettori attraverso la presentazione di un programma alternativo.
Serrande rialzate dai comitati
Tanti candidati, tanti aspiranti consiglieri, numerosi comitati elettorali. Già perché in città tanti commercianti sono stati costretti ad abbassare le saracinesche per le problematiche derivanti dalla mancanza di un piano di rilancio del settore. Serrande che sono state alzate dai candidati con una miriadi di comitati che rendono più vivaci le strade dello shopping. Poche ore e quelle serrande torneranno ad abbassarsi. Sia quelle degli sconfitti, sia quelle dei vincitori. Bisognerà spostarsi altrove per aver un confronto quotidiano con chi ha garantito il proprio impegno per la città in caso di elezione con la speranza di non dover contattare “Chi l’Ha Visto”.