Smartphone

SmartphoneChi trova un amico trova un tesoro, si è sempre detto. Tuttavia questa affermazione potrebbe essere messa in dubbio stando a una ricerca condotta dalle università di Würzburg e Nottingham Trent per conto di Kaspersky Lab. Da questo studio è emerso che più di una persona su tre considera il proprio smartphone  (il 37,4%) addirittura più importante o comunque allo stesso livello degli amici più stretti. Invece il 29,4% degli intervistati considera il proprio smartphone allo stesso modo o addirittura più importante dei genitori. Troviamo poi un 6,7% che ritiene proprio device tra gli oggetti e le persone più importanti, mentre l’1,1% considera in assoluto il proprio cellulare come la cosa più importante nella vita.

Inoltre in un altro esperimento il 93% degli intervistati non ha avuto alcun problema nel condividere il Pin del proprio smartphone quando richiesto, ed anzi ha fornito l’accesso a tutte le proprie informazioni personali e sensibili. Vi è quindi una scarsa attenzione alla tutela dei propri dati sensibili.

Per gli studiosi un simile atteggiamento deriverebbe dal fatto che siamo portati a instaurare una sorta di rapporto “umano” con i nostri device anche se si tratta di oggetti inanimati, perché ormai sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana, al punto tale da diventare paradossalmente più reali delle persone con cui abbiamo un legame ogni giorno.

In effetti i dispositivi tecnologici sono diventati una sorta di estensione di noi stessi, una protesi tecnologica che ci consente di moltiplicare le nostre identità nel virtuale. Insomma siamo portati a stabilire una relazione emotiva con i nostri smartphone.

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