Potremmo dire che esiste uno stress negativo e uno positivo. D’altronde il nostro organismo è fatto in modo da riuscire ad adattarsi il più possibile alle situazioni ambientali che si trova ad affrontare. Ce lo insegnano milioni di anni di evoluzione biologica di ogni specie vivente. Lo stress tende a stimolare una risposta adattativa dell’organismo, tuttavia nel caso sia eccessivo diventa difficile adattarsi.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta dai ricercatori dell’Università del Texas, il cui studio è stato pubblicato su Fronting in Aging Neuroscience. I ricercatori hanno preso in esame un campione di 330 persone in salute, di età compresa tra i 59 e gli 89 anni. Quindi è stato chiesto loro di rispondere a dei questionari e a una serie di test. Dall’esame è risultato che le persone che avevano maggiori impegni riuscivano ad elaborare le informazioni più rapidamente ed inoltre avevano una capacità di memoria, di ragionamento e di lessico superiore rispetto a quelle meno impegnate.
In sostanza coloro che si dedicavano a più attività impegnative presentavano delle prestazioni cognitive migliori rispetto agli altri. Insomma esiste uno stress che ci sprona all’azione e che ci fa bene.
Così in questo senso si è espressa la ricercatrice Sarah Festini, autore principale dello studio: “Dallo studio emerge che le persone più impegnate tendono ad avere capacità cognitive migliori, soprattutto per quanto riguarda la memoria di cose apprese di recente”.