Si attende oggi un’udienza relativa al processo per la morte di Yara Gambirasio che potrebbe rivelarsi decisiva. Il caso della tredicenne che scomparve il 26 novembre del 2010 il cui corpo fu ritrovato soltanto mesi dopo il 26 febbraio del 2011, monopolizzò per mesi l’attenzione mediatica. E’ molto probabile che il pubblico ministero che lavora al caso da 6 anni concluda la sua requisitoria con la richiesta di ergastolo.
Lo scorso venerdì il pm ha ripercorso l’intera vicenda illustrandone i punti più significativi, ricostruendone la scomparsa, il ritrovamento del corpo e la tragica morte avvenuta sia per il freddo che per le lesioni riportate che ne hanno indebolito la resistenza.
Infine ha spiegato come si è arrivati sulle tracce di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello che è accusato dell’omicidio della ragazza di Brembate. In tal senso hanno avuto un ruolo determinante le analisi del Dna. Proprio quest’ultimo ha pubblicato una lettere in esclusiva per il settimanale Oggi. Bossetti si dice molto dispiaciuto per le lettere dal contenuto passionale che ha scritto a un’altra detenuta. Questo uno dei passsaggi più significativi della missiva: “Mamma, ora vivo qui dentro momentaneamente, ma non sarà per tanto perché non è degna essere chiamata vita, la vita qui dentro, purtroppo sono costretto nel starci ma non per molto credimi … Io in una maniera o nell’altra da qui me ne vado. Lo farò credimi, solo per restare bene una volta per tutte … Mamma e Laura più male di così come posso stare, non preoccupatevi, gli agenti qui mi stanno aiutando insieme ai dottori io comunque ho già in mente le mie idee e nessuno me le farà cambiare.
Avvocati o non avvocati, pazienza, io mi tengo una vita e ora me la gestisco io e non aspetto più così tanto tempo nel soffrire ingiustamente per i loro errori, però che vada come vada fino a sentenza e poi deciderò una volta per tutte della mia vita, quello che deciderò è una mia decisione mamma e nessuno mi impedirà di fare quello che non dovrei mai fare“.