Il giudice Marcel Montalvao, del tribunale di Lagarto nello Stato di Sergipe, ha disposto la sospensione del servizio di messaggistica di WhatsApp per 72 ore. La decisione è stata adottata lo scorso 26 aprile e coinvolge le cinque compagnie telefoniche brasiliane – TIM, Oi, Vivo, Claro e Nextel-, che hanno deciso di rispettare quanto disposto dal giudice. Se non rispetteranno il divieto sono passibii di una multa pari a 500 mila reais (circa 150 mila euro).
Il provvedimento è stato preso nei confronti del popolare servizio di messaggistica acquistato da Facebook, in quanto WhatsApp non avrebbe fornito le conversazioni in chat tenute da alcuni indagati nell’ambito di un procedimento penale per il traffico di sostanze stupefacenti.
In realtà il servizio utilizza la crittografia end-to-end che rende di fatto impossibile accedere ai messaggi che gli utenti si scambiano fra di loro al fine di tutelarne la privacy.
I tecnici del servizio di messaggistica stanno anzi lavorando alacremente per riuscire a ripristinarlo e renderlo nuovamente disponibile gli utenti. D’altronde già a dicembre c’era stata una vicenda analoga. In quell’occasione Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook che ha acquisito WhatsApp lanciò un appello ai brasiliani perché facessero sentire la loro voce.