Le infezioni virali sono molto più difficili da combattere rispetto a quelle batteriche. I virus per replicarsi hanno infatti bisogno del Dna o Rna della cellula-ospite a cui in pratica si integrano trasferendo il proprio materiale genetico. I batteri invece sono muniti di un proprio Dna e le infezioni che producono vengono contrastate con la somministrazione di antibiotici, una delle più importanti conquiste della medicina moderna.
Per i virus attualmente, salvo qualche eccezione, non esistono farmaci specifici in quanto sono in grado di mutare molto rapidamente e quindi di sviluppare delle resistenze nei confronti dei farmaci con cui vengono trattati. Tuttavia dal fronte della ricerca arriva una importante novità.
L’Università di Siena e il Cnr sono impegnate in un progetto comune riguardante la messa apunto di un farmaco in grado di costrastare le infezioni virali. Si tratta di un approccio radicalmente diverso rispetto a precedenti ricerche perché gli studiosi hanno individuato una proteina umana, la RNA elicasi DDX3, che viene utilizzata dai virus per replicarsi e quindi infettare la cellula. Queste nuove molecole vanno quindi a colpire la proteina umana DDX3, che è fondamentale per la replicazione dei virus.
Questi inibitori sviluppati dai ricercatori potrebbero rivelarsi quindi utili per combattere una miriade di virus, da quello dell’Epatite C, all’Hiv, a quello che provoca la febbre del Nilo, il virus Dengue etc. Insomma si tratta di composti dall’enorme potenziale terapeutico che potrebbero rivoluzionare in un prossimo futuro l’approccio alle infezioni provocate dai virus.
Tuttavia ci vorrà tempo prima che questi composti possano diventare dei farmaci a tutti gli effetti. La ricerca italiana è stata pubblicata sulla rivista Pnas.