Dalla giornata di oggi 26 aprile cominceranno ad arrivare nelle cassette postali dei lavoratori le prime delle 150mila buste arancioni da parte dell‘Inps.
Ma di cosa si tratta effettivamente? Intanto il plico contiene una sorta di excursus sulla vita lavorativa del dipendente aggiornata al 2016 affinché possa avvedersi se risultano tutti i versamenti effettuati. In secondo luogo la busta contiene una previsione della pensione, o per meglio dire una sua simulazione e quindi sia l’età in cui maturerà il diritto alla pensione e sia l’entità dell’importo previdenziale stesso.
L’annuncio di queste prime spedizioni è arrivato con un tweeet da parte di Tito Boeri, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Le buste al fine di rendere più capillare la loro diffusione, saranno inviate su tutto il territorio nazionale senza che vi sia una Regione o un Comune pilota.
L’obiettivo di fondo di questa misura è quello di rendere consapevoli i cittadini circa la loro situazione finanziaria. E probabile che quanti vedono in prospettiva un significativo abbassamento del proprio tenore di vita sulla base della simulazione della pensione, possano rivolgersi a forme di coperture integrative. D’altronde le basi da cui muove l’Inps, ovvero la continuità contributiva e l’ipotesi che il Pil e la retribuzione annua crescano dell’1,5%, presuppongono una visione forse un po’ troppo ottimistica dell’economia italiana.