Molto presto il governo potrebbe introdurre un nuovo decreto che stabilisce un sensibile aumento delle sigarette a basso costo. Secondo alcune indiscrezioni fornite da “Il Messaggero” a Palazzo Chigi si sta studiando un ritocco verso l’alto dell'”onere fiscale minimo”, che in breve significa un aumento significativo delle marche di sigarette a basso costo.
Arriva quindi l’ennesima stangata per i fumatori, alcuni dei quali scelgono le sigarette più economiche e che invece adesso per continuare a gustare le “bionde” dovranno spendere di più. Inoltre aumentare le accise sulle sigarette non prevede l’approvazione del Parlamento, in quanto il governo può sfruttare la riforma fiscale che prevede un aumento delle tasse in autonomia sui monopoli di Stato da parte del ministero.
Una parte dell’accisa, che si calcola sul prezzo medio delle sigarette, è già aumentata a gennaio ma si prevede un nuovo rincaro. Le sigarette che potrebbero essere colpite da questo nuovo giro di vite sulle bionde sono le Chesterfield, le John Player Special e le Gauloises. Si annuncia un rincaro di 20-30 centesimi.
La notizia non ha fatto piacere ai produttori, che sfruttando una clausola della legge potrebbero bloccare l’aumento delle sigarette. La riforma fiscale prevede infatti che il governo può aumentare le tasse solo se l’andamento del gettito fiscale proveniente dalle sigarette è stato negativo. Invece nel 2015 nelle casse dello Stato sono entrati più soldi derivanti dalla vendita delle bionde rispetto al 2014.