L’epidemia di Ebola che nei mesi scorsi ha infettato i paesi dell’Africa occidentale è stata dichiarata ufficialmente conclusa. In tutto a risultare infettate dal virus sono state oltre 28.600 persone, più di 11mila i morti. Tuttavia per i 17mila sopravvissuti purtroppo il peggio non sembra essere ancora passato. I ricercatori dell’University’s Institute of Translational Medicine di Liverpool in particolare hanno condotto uno studio sui sopravvissuti in Sierra Leone all’epidemia di Ebola che continuano ad accusare sintomi dopo aver superato la fase acuta della malattia.
I pazienti infettati dal virus dell’Ebola tendono infatti a presentare una serie di disturbi neurologici di varia gravità che comportano allucinazioni e in alcuni casi anche improvvise tendenze suicide. Negli 82 pazienti liberiani che sono sopravvissuti alla malattia, è risultato che la maggior parte continuava a presentare dei disturbi anche a distanza dei mesi dai trattamenti.
La maggior parte presentavano dei sintomi che indicavano danni lievi a livello cerebrale, mentre tra quelli meno gravi sono risultati mal di testa frequenti, depressione, debolezza, dolori muscolari e difetti della memoria. Generalmente alcuni dei disturbi neurologici che i ricercatori hanno osservato, si rivelano permanenti. Insomma sappiamo ancora molto poco sul virus dell’Ebola e sulle conseguenze a medio e lungo termine che comporta questa infezione.