Il corpo umano potrebbe definirsi una macchina dagli ingranaggi perfetti ma altrettanto delicati, nel senso che basta poco per scombinarne i meccanismi più precisi di un orologio svizzero.
In particolare stando alla ricerca condotta dalla University of California di Los Angeles e pubblicata sulla rivista eLife consumare pasti o anche solo spuntini fuori orario, specie quelli notturni, farebbe male al cervello.In particolare tale abitudine andrebbe a incidere negativamente su memoria e apprendimento.
I ricercatori per verificare gli effetti sulle funzioni cognitive di questi spuntini notturni hanno condotto un esperimemto sui topi che sono stati divisi in due gruppi: il primo osservava i propri ritmi per cui i topi essendo animali notturni mangiano di notte e riposano di giorno, al secondo gruppo venivano preparati spuntini nella fascia d’orario in cui questi roditori dormono. Dalla ricerca è emerso che i topi nutriti nelle ore in cui invece avrebbero dovuto dormire, pur non dormendo nel complesso meno degli altri topi, accusavano una diminuzione delle capacità memoniche e cognitive.
Insomma sebbene la ricerca ha riguardato i topi, per gli studiosi i risultati potrebbero valere anche per gli esseri umani. Basti solo pensare ai turni a cui sono obbligati i lavoratori notturni che presentano delle performance inferiori alla media a diversi test cognitivi.