Alla Johns Hopkins university del Maryland negli Stai Uniti verrà effettuato un trapianto alquanto singolare: su di un soldato reduce dalla guerra in Afghanistan verrà sperimentato un trapianto dei genitali. La tecnica è stata eseguita soltanto in precedenti due occasioni al mondo. L’annuncio è stato riportato dal New York Times. L’organo verrà prelevato da un donatore deceduto. D’altronde si stima che nelle guerre in Iraq e in Afghanistan tra il 2001 ed il 2013 siano 1367 i soldati che hanno sofferto ferite agli organi genitali, tali da riportare lesioni che li hanno danneggiati gravemente sia per quanto riguarda le funzioni sessuali che quelle urinarie.
Si tratta di una complessa operazione che richiede la connessione di vene e arterie dell’organo genitale donato al paziente. In particolare le terminazioni nervose dovrebbero crescere al ritmo di 2,5 centimetri al mese. L’intervento durerà ben 12 ore e in ogni caso il candidato quale requisito indispensabile per essere sottoposto a questo intervento, dovrà presentare l’uretra intatta.
Con questa operazione il paziente dovrebbe recuperare la piena funzionalità dell’apparato uro-genitale e poter quindi avere figli. Tuttavia come già accade per il trapianto di altri organi dovrà assumere farmaci anti-rigetto per il resto della vita.