Conosceva le donne in chat e poi dal virtuale passava al reale. L’uomo, un 30enne romano sieropositivo, aveva poi rapporti non protetti con queste donne. Pur essendo perfettamente consapevole del suo stato di salute già dal 2006, non ne aveva informato le sue partner, nè quelle occasionali né le altre con cui ha avuto relazioni di lunga durata.
Il giovane arrestato lo scorso 24 novembre è stato condotto al cercere di Regina Coeli, dovrà rispondere del reato di lesioni gravissime. La notizia è stata diffusa in occasione del 1 dicembre in cui come ogni anno si fa il punto della situazione riguardo all’avanzamento della ricerca in tema della prevenzione e della terapia dell’Aids.
La sieropositività non necessariamente conduce all’Aids conclamato, il test che la rileva indica soltanto che l’organismo a contatto col virus dell’hiv ha prodotto degli anticorpi specifici per neutralizzarlo.
A partire dal 1996 c’è stata una svolta terapeutica nella cura di questa malattia con i farmaci antiretrovirali che pur non riuscendo ad eradicare il virus dall’organismo tuttavia riescono a tenere sotto controllo l’infezione, rendendo in pratica l’aspettativa di vita di un soggetto sieropositivo in tutto e per tutto sovrapponibile a quella del resto della popolazione.