L’accorato discorso con cui Hollande ha ricordato le 130 vittime degli attacchi terrostici dell’Isis il 13 novembre scorso, che si è tenuto all’Hotel Nacional des Invalides, si è concluso con la Marsigliese, l’inno nazionale dei cugini d’Oltralpe a sancire una ferma unità d’intenti nel perseguire gli autori della barbarie. Dura ben 11 minuti la lettura del nome delle vittime da parte del presidente francese che appare scuro e addolorato in volto.
Così ha attaccato il suo discorso Hollande, senza ambagi, entrando subito nel merito: “Un’orda di assassini ha ucciso 130 dei nostri in nome di una causa folle e di un Dio tradito. Venerdì 13 novembre, un giorno che non dimenticheremo mai. La Francia è stata colpita vilmente in un atto di guerra organizzato da lontano“.
Ed ancora ha aggiunto: “Francia resterà se stessa così come l’avevano amata coloro che sono scomparsi. Se ci fosse bisogno di una ragione per restare in piedi, per batterci per i nostri principi e difendere la nazione, la ritroveremo nel ricordo“. Infine promette: “La Francia farà di tutto per distruggere l’esercito dei fanatici che ha commesso questi crimini“.
In questo momento è fondamentale quindi potenziare la coalizione internazionale per combattere l’Isis e la sua strategia del terrore, che ha rivendicato gli attacchi terroristici. Intanto preoccupano le avvisaglie diplomatiche tra Russia e Turchia dopo che un caccia russo è stato abbattuto dagli F-16 turchi ad Ankara in Siria.