La febbre in un bambino piccolo può gettare nel panico i genitori. In primo luogo quindi sono portati ad abbassare la temperatura corporea ricorrendo agli antipiretici, in realtà però questa non si rivela sempre la soluzione migliore in quanto la febbre è un sintomo e quindi se non si individua da cosa è provocata tenderà a ripresentarsi.
In particolare l’ordinario di pediatria dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento di Pediatria internistica ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, Maurizio de Martino, per aiutare le mamme e i papà apprensivi alle prese con la febbre dei loro bambini ha stilato una sorta di decalogo: 1) intanto per misurare la febbre è bene usare solo il termometro elettronico digitale. 2) Far visitare il lattante da un medico perché la febbre potrebbe essere la spia di una infezione batterica.
3) Nel caso la temperatura non scenda, non è il caso di insistere con gli antibiotici. 4) Rispettare sempre le dosi prescrite dal medico o presenti nel foglietto illustrativo del medicinale. 5) Seguire i tempi di somministrazione indicati dal medico, senza provare a allungarli o a diminuirli. 6) Bisogna attendere almeno un’ora e mezza prima che l’antipiretico faccia effetto.
7) La via di somministrazione da preferire è quella orale, tranne rari casi. 8) Evitare di affidarsi ai rimedi della nonna che potrebbero peggiorare al situazione. 9) La febbre da crescita da dentini è un falso mito. 10) Nel caso in cui il piccolo è di ritorno da un Paese in cui la malaria è endemica lo stato febbrile potrebbe derivare da questa patologia.