Se c’è un luogo particolarmente inquinato nel nostro pianeta questo è senz’altro la Cina. Nel paese del Sol Levante i livelli di inquinamento stanno raggiungendo delle soglie sempre più preoccupanti. I passanti per strada costretti a indossare le mascherine anti-gas evocano l’incubo di uno scenario post-atomico.
In particolare nel Nord-Est della Cina si stanno registrando i livelli di inquinamento mai registrati prima. Nella sola giornata di domenica la concentrazione di particelle PM 2,5 è stata 56 volte superiore rispetto ai valori massimi stabiliti dall‘Oms. Il particolato aumenta il rischio delle malattie cardiovascolari e può provocare il cancro.
L’inquinamento registrato nella metropoli di Shenyang è unico al mondo. La città sembra soffocata da questo spesso e fitto manto di nebbia che riduce la visibilità a 500 metri massimo e inghiotte tutto: persone, animali, oggetti. Colpite anche le province di Shandong, Henan, Liaoning e Jiangsu.
La ragione di tutto ciò è ancora più incredibile: tassi così elevati di inquinamento si sono cominciati a registrare da quando nel weekend sono stati accessi i riscaldamenti. Le aziende cinesi per risparmiare sui costi per il riscaldamento delle città si approvigionano con carbone di scarsa qualità.