Stando a uno studio congiunto svolto dall’Inserm, UNiversità Bordeaux e Università di Montreal l’utilizzo di farmaci contro l’ansia e l’insonnia potrebbe favorire l’insorgenza dell’Alzheimer. In particolare l’uso delle benzodiazepine se la terapia con questi farmaci dura da più di 3 mesi aumenterebbero il rischio del 51%, se invece il trattamento si protrae per 6 mesi il rischio arriva all’84%.
I risultati della ricerca
I ricercatori hanno preso in esame un campione di 1800 persone con l’alzheimer che è stato confrontato con 7100 persone senza demenza senile accomunati agli altri partecipanti solo da altre caratteristiche quali sesso ed età. I ricercatori hanno quindi osservato una correlazione tra l’utilizzo di trattamenti continuati nel tempo a base di benzodiazepine e un aumento del rischio di ammalarsi di Alzheimer.
Gli esperti quindi soprattutto nel caso degli anziani che sono più soggetti ad ammalarsi di alzheimer consigliano di non effettuare trattamenti a base di ansiolitici che superino i 90 giorni.