L’inquinamento è una realtà che ci riguarda sempre più da vicino, molto più di quanto possiamo pensare. Un progetto di ricerca europeo, l’OfficAir Project, svolto nell’ambito di 8 grandi Paesi, tra cui anche l’Italia, ha analizzato 200 edifici adibiti ad ufficio. Dalla ricerca è emerso come i livelli di inquinamento presente negli uffici sia addirittura superiore rispetto ai livelli “outdoor”.
In sostanza l’aria degli uffici risulta “impregnata” di sostanze pericolose in una quantità superiore rispetto a quelli presenti fuori dagli uffici stessi. Tra le sostanze rilevate c’è la formaldeide, universalmente riconosciuta dalla scienza quale sostanza dagli effetti cancerogeni, ed anche altri 30 inquinanti i cui i livelli hannio superato la soglia di guardia, tra cui benzeni e terpeni.
L’inquinamento negli uffici è il prodotto degli oggetti che vi sono contenuti e dei rivestimenti utilizzati, basti pensare al linoleum, agli arredi in legno trattato, alle colle, alle vernici, ai deodoranti, ai detersivi, alle stampanti e alle fotocopiatrici, insomma senza rendercene conto ospitiamo nel nostro ufficio una miriade di sostanze inquinanti che attentano alla nostra salute.
D’altronde i lavoratori vi trascorrono molte ore del loro tempo per cui è comprensibile la preoccupazione sollevata in merito ai risultati di questo studio. Come ovviare a tutto ciò? alcuni propongono la soluzione un po’ estrema di andare in ufficio muniti di una mascherina, altri di contrastare la presenza di questi agenti inquinanti con delle piante per ridurre l’inquinamento.
Si tratta però perlopiù di accorgimenti che servono a tamponare ma non a risolvere il problema dell’inquinamento con cui ci tocca fare i conti tutti i giorni in ufficio.