Non si può fare il bagno dopo mangiato: è questa la raccomandazione che abbiamo sempre sentito ripeterci da parte dei genitori. Per rituffarsi in acqua nonostante il solleone, ci è stato detto e ripetuto come un mantra che bisogna attendere pazientemente almeno 2, 3 ore. In realtà da un punto di vista scientifco le cose non stanno esattamente così.
Insomma stando agli esperti si tratterebbe di un mito da sfatare. Alberto Ferrando, medico esperto in rianimazione polmonare, in una intervista rilasciata a Tgcom24 ha spiegato che non esiste alcuna prova scientifica ad avvalorare la tesi che bisogna aspettare 3 ore per la digestione del pasto, perché quel che viene in rilievo è invece l’attenzione agli sbalzi di temperatura. L’importante è evitare il rischio di uno shock termico quando si va in acqua: questo perché il raffreddamento dello stomaco impegnato nel processo digestivo determina una diminuzione dell’afflusso si sangue che porta anche a una diminuzione della pressione arteriosa e del sangue al cervello, fattori che rendono probabile il pericolo di uno svenimento.
Le regole da seguire
In realtà basta seguire alcune semplici precauzioni fondamentali raccomandate dall’esperto: il pranzo in spiaggia non deve essere particolarmente elaborato per non affatticare la digestione; evitare anche birra e bevande alcoliche prima dei tuffi; entrare in acqua gradualmente per evitare il rischio di uno shock termico.