A Saturnia in Maremma una famiglia bresciana dal tenore di vita elevato, un medico, la madre 81enne, la cugina e il figlio della dottoressa, un tredicenne, dopo una vacanza di qualche giorno in un lussuoso albergo di Manciano, è di ritorno a casa a bordo di una Mercedes quando vengono fermati in autostrada per un controllo.
Davanti agli occhi dei carabinieri si è squadernato un piccolo bazar di oggetti collocati e stipati tra i sedili e nel bagagliaio: ombrelli, tazze, teiere, marmellate, teli da bagno, accappatoi, saponette, piatti e biancheria provenienti dalla struttura termale. In tutto la refuriva poteva avere un valore stimato attorno ai 1500 euro.
Alla struttura termale nessuno si era accorta di nulla. All’albergo è stata quindi restituita la refurtiva mentre la famiglia è stata denunciata per furto. Alla magistratura sono stati segnalati anche i tre amggiorenni.
Insomma la vicenda presennta aspetti senza dubbio paradossali, dato che la famiglia risultava benestante e quindi non era assolutamente in una situazione di bisogno tale da spiegare quanto accaduto.
D’altronde è lecito presumere che anche in altre occasioni abbiano agito allo stesso modo e che solo una casualità, il fermo per un controllo dell’auto, abbia interrotto questo circolo.