Il ministro senza portafoglio per le Riforme nonché Pari Opportunità Maria Elena Boschi ha rivolto un appunto alle parlamentari delle cinquestelle, accusate di usare termini pesanti e improprie nei confronti delle colleghe. Insomma si potrebbe dire che è la vecchia storia per cui sono proprio le donne ad essere i peggiori nemici delle donne.
Queste le parole della Boschi che è intervenuta all’evento Il tempo delle donne organizzato dal Corriere della sera a Milano: “A volte purtroppo frasi molto sessiste arrivano anche da donne: ci sono colleghe del M5S che definiscono me, altre colleghe o la presidente della Camera, con espressioni che vanno da velina ad ancella. Forse quando si va in Parlamento a rappresentare i cittadini si potrebbero non usare certe espressioni quando ci si rivolge a una donna”.
La Boschi ha risposta anche alla battuta di Marco Travaglio che la invitava a prestare più attenzione alla propria linea piuttosto che alla riforma del titolo V della costituzione: “A un uomo una critica ingiusta come ‘preoccupati della cellulite e della prova costume invece che di riforme’ penso non sia mai capitata, è una critica che va al di là del merito”.
Tuttavia la Boschi precisa anche che questa mentalità sessista non la tange più di tanto: “Ma sono offese, per le quali non mi arrabbio. A volte ci sono cose che mi feriscono, ma non mi provocano un effetto di rabbia o di cedimento. In me provocano l’effetto contrario, mi viene da impegnarmi di più, di lavorare di più per dimostrare che sono capace. Mi dispiace, però, perché questo può scoraggiare le altre donne” perché “se passa l’idea che se ti impegni, ma sei donna e sei giovane, magari vieni attaccata in quanto donna, c’è il rischio che qualcuna” faccia un passo indietro”.
Ed a proposito della riforma costituzionale il ministro alla festa dell’Unità regionale a Reggio Calabria ha dichiarato: “Abbiamo messo da parte i tatticismi e gli interessi personali per approvare la riforma costituzionale come ci aveva chiesto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”.
Boschi: il referendum è fondamentale per i prossimi trent’anni
Ed a proposito del referendum ha sottolineato che: “è fondamentale per i prossimi trent’anni. Si decide sul futuro del Paese, sulla crescita e lo sviluppo dell’Italia. Votare sì significa dare un nuovo ruolo al Senato, riducendo il numero di senatori, da 315 a 100. I 100 senatori saranno amministratori regionali e sindaci che, gratuitamente, contribuiranno portando le istanze dei cittadini dal territorio”.