Ancora non si conoscono a fondo tutti gli effetti dannosi e deleteri per la nostra salute provocati dall’inquinamento. Certamente l’ambiente delle grandi città in cui viviamo, mette a rischio la nostra salute predisponendoci verso lo svilppo di determinate malattie.
In particolare i ricercatori dell’università di Lancaster hanno posto in evidenza come la presenza di sostanze tossiche di ogni tipo emesse nelle metropoli, possano arrivare a contaminare non solo sangue e polmoni, ma anche il cervello.
I dati della ricerca
I ricercatori hanno preso in esame un campione di 37 persone decedute di fasce di età molto diverse, che vanno dai 3 agli 85 anni di età: le città prese in esame sono Manchetser e Città del Messico. Dallo studio è emerso che elevate concentrazioni di magnetite, un ossido pesante e cancerogeno, vengono rilasciate nel cervello. La maggior parte di queste persone è deceduta a causa di malattie neurodegenerative.
La maggiore quantità di queste nano-particelle riguardavano gli ossidi di ferro che si formano con la combustione, mentre in misura minore sono state riscontrate tracce anche di altri metalli, tra cui il platino, contenuti nelle marmitte catalitiche. Va sottolineato come queste alte concentrazioni di magnetite e di altri metalli sono state trovate nel cervello dei malati di Alzheimer.
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In particolare così ha commentato alla Bbc i risultati di questo studio l’autrice Barbara Maher: “E’ estremamente preoccupante. Quando si studia il tessuto si vedono le particelle distribuite fra le cellule, e quando si fa l’estrazione ci sono milioni di particelle in un singolo grammo di tessuto. Sono un milione di opportunità di creare danno. Queste sostanze sono un pericolo per la salute, soprattutto per malattie degenerative come l’Alzheimer, ecc”.
Tuttavia saranno necessari ancora altri studi per valutare se esiste effettivamente un legame tra l’esposizione a queste particelle inquinanti presenti nelle metropoli e lo sviluppo di malatie neurodegenerative quali l’Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Pnas.
Cos’è l’Alzheimer (Cenni)
E’ una patologia neurodegenerativa che è stata descritta per la prima volta nel 1906, dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer. Tale malattia comporta il progressivo danneggiamento dell’ippocampo, un’area del cervello associata all’apprendimento. La perdita di memoria rappresenta il primo sintomo relativo al morbo.