Nel corso di un dibattito alla Festa dell’Unità a Milano, la ministra Boschi è stata contestata a proposito del referendum elettorale che ad ottobre chiamerà al voto gli elettori.
Referendum: le contestazioni alla ministra Boschi
A contrastarla un gruppo di sostenitori del No che hanno esposto lo striscione “No al referendum”. Il comitato “C’è chi dice no” per il no al referendum costituzionale ha distribuito alla festa dell’Unità di Milano un volantino dal titolo “No alla vostra semplificazione”.
La ministra Boschi non si è scomposta e ha replicato così: “Siamo contenti che siate presenti perché questa festa é aperta a tutti, e offriamo a tutti un confronto senza chiudere le porte a nessuno” Ed ancora: “Vi chiediamo di ascoltare come si fa in democrazia. Adesso hanno avuto i loro 30 secondi di attenzione con la stampa. Noi andiamo avanti con il nostro lavoro”.
La ministra per le riforme costituzionali ha sottolineato che: “Non è la riforma mia, del Partito Democratico o del governo, ma di decine di milioni di persone che vorranno dire sì al referendum. Il referendum non è un’opinione, è decisivo: con un sì o con un no sceglieremo insieme il futuro del Paese”.
Nello specifico a proposito della riforma costituzionale così si è espressa la ministra: “Sui singoli aspetti della riforma si può discutere, in Germania intervengo ogni anno, può darsi che in futuro alcune cose si possano rivedere ma fa un passo in avanti o indietro una riforma che cerca di cambiare sistema?”. Ed ancora sul referendum ormai prossimo ad ottobre: “Se diciamo no le cose restano così come sono ci teniamo conflittualità, tempi che conoscete: bene, non è che caschi il mondo.
Se però confermiamo il lavoro fatto per due anni in Parlamento avremo un’Italia più semplice anche per i piccoli e medi imprenditori e forse aiutiamo Paese ad avere opportunità in più di crescita ed essere più competitivo e più giusto secondo me per i suoi concittadini”.