Non tutti i bambini piangono allo stesso modo, molto dipende dal paese d’origine e quindi dalla lingua parlata dalla madre.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori cinesi e tedeschi dell’Università di Wurzburg, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Speech Language and Hearing.
Detto in altri termini a fare la differenza è la lingua parlata dalla madre. Ad esempio nel caso delle lingue europee, quali ad esempio il tedesco e l’inglese, il pianto del neonato non ha alcuna caratteristica particolare a differenza di quanto avviene invece nel caso di un idioma tonale quale quello cinese.
In questo caso il pianto del neonato cinese tende ad essere melodioso e ritmato perché il cinese mandarino è molto “intonato” in quanto a seconda delle intonazioni cambia anche il significato che possono assumere le parole.
Altrettanto differente è il pianto dei bambini della provincia nord-occidentale Nso del Camerun, che risente di una organizzazione sociale ancora di tipo tribale dove il canto dei bebè può quasi essere assimilato a un vero proprio canto.
Nello specifico i ricercatori hanno esaminato le reazioni di 55 neonati di Pechino e 21 neonati del Camerun. I ricercatori hanno registrato con appositi strumenti il vagito dei neonati nelle prime 24 ore di vita e quindi li hanno confrontati tra di loro e con quelli dei bebè europei, notando le differenze che vi abbiamo detto nel pianto.