Le scottature prese da bambini rappresentano un fattore di rischio fondamentale per lo sviluppo del melanoma nell’età adulta. D’altronde è nei primi anni di vita fino ai vent’anni che viene assorbito il maggior numero di radiazioni solari a causa del numero di ore trascorse all’aria aperta.
In questo senso il Master Course Management del paziente con melanoma dalla ricerca alla terapia, organizzato dall’Intergruppo melanoma italiano (Imi) che si è svolto nei giorni scorsi all’Istituto dermopatico dell’immacolata (Idi) di Roma, sottolinea l’importanza della prevenzione del melanoma, uno dei tumori più aggressivi della pelle. In questo caso, sottolineano gli esperti, la prevenzione, passa dall’infanzia.
D’altronde il melanoma se viene diagnosticato precocemente può essere curato, altrimenti se la diagnosi è tardiva le cellule tumorali si disseminano in altre parti dell’organismo, cervello, polmoni etc., e in questi casi la prognosi non è favorevole.
Fondamentale in questo senso è la promozione di campagne di sensibilizzazione che possano informare circa i rischi che si corrono con una non corretta esposizione al sole.
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Paola Queirolo, presidente dell'”Intergruppo melanoma italiano” e direttrice dell’ oncologia medica dell’ Istituto dei tumori del San Martino di Genova sottolinea anche i nuovi traguardi raggiunti nel contrastare questo tipo di tumore grazie all’impiego di terapie innovative: “I nuovi farmaci innovativi che agiscono sul sistema immunitario, stimolando una risposta contro le cellule del melanoma, stanno dimostrando di poter tenere sotto controllo la malattia a lungo termine, quando, fino a qualche anno fa, la sopravvivenza media per il melanoma in stadio metastatico era intorno ai 6 mesi.
Un nuovo traguardo in termini di sopravvivenza e qualità di vita: gli anticorpi immunomodulanti rappresentano il futuro in oncologia”.
Tornando alla prevenzione per evitare spiacevoli sorprese dal ritorno dalle vacanze è bene ricordare che le creme solari sebbene efficaci non sono in grado di schermare del tutto la pelle dalle radiazioni solari, l’acqua del mare non protegge dal sole, gli indumenti in cotone non sono un filtro contro i raggi ulravioletti, anche in montagna ci si può scottare. Inoltre è bene procedere almeno una volta all’anno a un controllo da uno specialista per individuare eventuale anomalie nella formazione dei nei.