L’estate è senza dubbio, uno dei periodi in cui le diete si sprecano ma quella seguita da un’esperta è una dieta medievale. Sicuramente una scelta molto particolare e in controtendenza quella fatta da Sarah Laskow che l’ha seguita, per dieci giorni, basandosi sui dettami e tutti i consigli del Regimen Sanitatis Salernitanum, seguendo appunto una classica dieta medievale.
Ai nostri giorni i cibi di origine animale e particolarmente ricchi di grassi sono stati eliminati da quasi tutti i regimi alimentari, nell’Alto Medioevo erano la base della dieta. Sarah Laskow esperta nel campo della nutrizione, ha deciso di seguire per soli dieci giorni la dieta che venne somministrata alla corte inglese dalla Scuola Medica Salernitana. Questa dieta medievale, utilizzata dal 1200 al 1800 è stata riassunta in un poema, che ha preso il nome di Regimen Sanitatis Salernitanum ed è davvero particolare.
La base della dieta medievale
Vino rosso, uova fresche, uva e fichi sono gli elementi base di questa dieta. Sono quasi del tutto escluse la frutta e la verdura, vengono consigliate soltanto brodi di cavolo considerati “lassativi”, l’uso dell’aglio e del ravanello perchè considerati purificanti. Il grano e la carne “ingrassanti” erano onnipresenti e consumate giornalmente. Per i nostri canoni, si tratta di un regime alimentare decisamente insalubre e decisamente sconsigliato.
Ma in pratica, cosa ha mangiato la ricercatrice per 10 giorni, seguendo la sua dieta medievale? Semplicemente stufati di carne, che sono stati accompagnati da pane e vino diluito con l’acqua. I medici salernitani, facevano anche raccomandazioni di altro tipo, come ad esempio di frenare la propria rabbia, non dormire nelle ore pomeridiane e non esagerare mangiando il giusto. I risultati sono davvero sorprendenti, Sarah Laskow ha infatti riscontrato una notevole leggerezza e benessere, nonostante l’alto contenuto proteico. Le uova ad esempio, sono risultate semplici da digerire come anche i brodi.
Certamente quanto è risultato, ha disatteso alcune delle nostre più ferree convinzioni in ambito alimentare, anche se bisogna far notare, che la dieta è stata seguita per un breve periodo. Sarebbe infatti interessante valutare i risultati di uno studio più lungo.