In Australia l’Aids non può considerarsi più una emergenza pubblica. A fronte dell’utilizzo dei farmaci antiretrovirali il numero dei casi di Aids è sceso a livello tali che l’Australian Federation of Aids Organisations (Afao), il Peter Doherty Institute di Melbourne e il Kirby Institute del Nuovo Galles del Sud hanno dichiarato che questa epidemia è stata superata del tutto. Tra gli anni 80′ e 90′ quando ancora non esisteva la terapia a base di farmaci antiretrovirali si registravano circa 1000 nuovi casi all’anno. Tuttavia se in Australia grazie all’avvento dei farmaci antiretrovirali l’epidemia può dirsi superata, lo stesso non può dirsi in molte altre parti del mondo, compresa l’Italia. In tutto nel mondo vi sono 35 milioni di persone che convivono con l’Hiv.
A proposito della situazione italiana queste le parole di Stefano Vella, direttore del Dipartimento del farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità: “L’Australia ha raggiunto l’obiettivo indicato dall’Unaids, nei ‘development goals’ per il 2030, cioè diagnosticare almeno il 90% dei sieropositivi, mettere almeno il 90% di questi in cura ed avere quindi un 90% di pazienti in cui il virus è soppresso, che quindi non sono contagiosi. Loro ci sono riusciti anche perché avevano un numero di sieropositivi piuttosto basso, ma soprattutto hanno spinto molto sul ‘testing’, e una volta individuati gli infetti li hanno messi subito sotto trattamento grazie al fatto che il loro sistema sanitario è universalistico come il nostro. Sono pochissimi i paesi che ci sono riusciti, quasi tutti paesi piccoli e nel nord Europa, come la Danimarca”.
Insomma la prevenzione rimane l’arma fondamentale per sconfiggere al 100% il virus Hiv dato che i farmaci antiretrovirali riescono a bloccarne la replicazione ma non ancora ad eradicare del tutto l’infezione dall’organismo.