I dati relativi al mercato immobiliare più recenti sono stati diffusi dalla Bce, la Banca centrale europea, guidata dall’italiano Mario Draghi. Confermano una tendenza già in atto dall’inizio di questo anno: la ripresa dei prezzi degli immobili in vendita in Europa, con un’Italia che fa eccezione e si caratterizza per la sua stasi.
Lo studio della Banca centrale europea
L’analisi condotta dal centro studi dell’ente guidato da Mario Draghi è relativa all’andamento dei prezzi delle abitazioni nei paesi europei che hanno adottato la moneta unica, l’euro. Qui, la ripresa dei prezzi appare generale anche se non troppo marcata.
Un segnale positivo, più in generale per l’economia dell’intera area, come si legge nella relazione diffusa dalla Bce: “La recente crescita nella zona euro dei prezzi degli immobili residenziali suggerisce che la fase peggiore è stata superata e una ripresa è in corso”. Primi segnali di ripresa, dopo la forte contrazione dei prezzi fatta registrare nel biennio 2008-2009, erano stati fatti registrare già nel 2010, ma si trattava di un fuoco di paglia. L’attuale ripresa dei prezzi, però, “sembra meno contingente agli immobili delle aree metropolitane”, evidenziano da Francoforte. Questo limita le preoccupazioni di instabilità finanziaria per la ripresa in corso “nella zona euro dei prezzi delle case” che “sembra essere sostenibile”, oltre che generalizzata tra i paesi membri. A trainare la ripresa sono soprattutto i prezzi degli immobili a uso abitativo di Germania e Austria, mentre Italia, Francia e Grecia si caratterizzano per essere in controtendenza. In questi paesi, infatti, ancora non è possibile registrare una ripresa significativa dei prezzi immobiliari. Per chi fosse interessato ad acquistare casa, approfittando di una congiuntura che per i potenziali acquirenti risulta ancora favorevole, sono a disposizione utili informazioni e ampie fotogallery di beni in vendita su siti specializzati, come Nava Casa.
Cosa sta accadendo sul fronte mutui
In Italia, di recente, l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, ha evidenziato una forte ripresa della concessione di mutui. Nei primi sette mesi del 2015, rileva l’Abi, in Italia, per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili si è registrato un incremento annuo dell’82,2 per cento rispetto allo stesso arco temporale dello scorso anno. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti, inoltre, è pari a circa il 27,7 per cento. In Europa, però, non è così. Secondo la Banca centrale europea, infatti, l’aumento dei prezzi delle abitazioni non si è accompagnato a un significativo aumento della concessione di mutui alle famiglie nell’area euro. Un dato che consentirebbe di limitare il rischio che un rialzo dei prezzi delle case comprometta la stabilità finanziaria dell’Eurozona, con riflessi positivi dato che alcuni Paesi europei, come Spagna e Irlanda, hanno visto le loro economie gravemente colpite dallo scoppio di bolle immobiliari negli ultimi anni.
Le conseguenze positive della nuova crescita dei prezzi immobiliari
L’aumento dei prezzi porta con sé un rafforzamento del mercato immobiliare con conseguenze positive sull’economia dell’Eurozona. Tra i primi riflessi positivi, indicati dalla Banca centrale europea, c’è l’aumento della fiducia dei consumatori e la conseguente ripresa dei consumi. Da Francoforte specificano che “un periodo prolungato di aumento dei prezzi delle abitazioni, o l’aspettativa che ce ne sia uno, potrebbe essere percepita dalle famiglie come un aumento permanente della ricchezza, che, a sua volta, potrebbe portare a un consumo più forte con una propensione a risparmiare di meno o prendere in prestito più, e in tal modo portare a una maggiore crescita economica”. Inoltre, il rafforzamento del mercato immobiliare grazie all’aumento dei prezzi delle abitazioni potrebbe tradursi in una spinta verso l’alto dell’inflazione in tutta l’area euro.