Esiste qualcosa di più fastidioso di un mal di testa? Probabilmente no e d’altronde sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di incorrere in questo disturbo. D’altronde mal di testa è un termine estremamente generico che in realtà raggruppa una molteplicità di disturbi. Poco ancora si sa sulle emicranie. Una ricerca condotta dall’Institute of Health and Biomedical innovation di Brisbane ha individuato 44 varianti genetiche alla base dell’emicrania. I ricercatori in particolare hanno preso in esame un campione statistico relativo a 316 mila soggetti affetti da emicrania cronica. Insomma questi varianti del Dna influiscono sull’espressione di determinati geni che potrebbero essere alla base del disturbo, per cui questa sorta mappatura genetica del disturbo potrebbe aiutare nella messa a punto di nuovi farmaci per contrastarlo.
D’altronde oggi le terapie esistenti sono efficaci soltanto nell’alleviare i sintomi. I triptani ad esempio risultano efficaci soltanto sul 40% dei pazienti. La ricerca è stata pubblicata su Nature Genetics.
Mal di testa: cause
A scatenarlo, oltre che la predisposizione genetica, come evidenziato da questa ricerca, vi concorrono anche lo stress o una cattiva alimentazione, l’insonnia, il fumo o l’aria “viziata”.
Il mal di testa è un disturbo molto diffusi, il più frequente è la cefalea tensiva episodica. Piuttosto frequente è anche la emicrania senza aura, che si manifesta soprattutto nel corso dell’adolescenza.
Fattori di rischio: ereditarietà, stress e alimentazione
In effetti le cause dell’emicrania riconoscono una forte componente genetica: ovvero il disturbo tende a manifestarsi spesso in molti membri di una stessa famiglia. Insomma esiste una familiarità nel mal di testa. Tra i fattori scatenanti vanno quindi annoverati l’ereditarietà, soprattutto quella materna, lo stress.
Anche l’alimentazione può considerarsi un fattore di rischio per quanto riguarda alcuni alimenti che innescano un meccanismo neurovascolare responsabile del mal di testa. Tra gli alimenti che possono favorire l’insorgere della cefalea segnaliamo ad esempio il cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, fritti e caffé) che hanno un vero e proprio effetto vasodilatatore.
Mal di testa: quando rivolgersi al medico
E’ opportuno recarsi dal medico quando persiste da oltre 3 giorni nonostante le cure, è accompagnato da febbe o da vomito, si manifesta dopo l’assunzione di determinati farmaci, ha cadenza cronica, ovvero si presenta 2 o 3 volte al mese, è stato determinato da traumi del tipo urti, percosse, cadute accidentali o insolazioni.
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