Stando a uno studio del Wake Forest Baptist Medical Center a Winston-Salem, in Carolina del Nord, quasi la metà degli infarti sarebbe silenzioso e quindi non si presenterebbe con i classici sintomi che ne indicano la manifestazione. I ricercatori hanno preso in esame 9.500 casi. Di questi, 317 hanno avuto un infarto silente, mentre i restanti 386 hanno accusato la sintomatologia tipica dell’infarto, ovvero dolore improvviso e acuto al petto che si può estendere anche alle spalle, sudore freddo, fiato spezzato.
L’infarto silenzioso triplica il rischio di morte per cause cardiache ed aumenta anche del 34% il rischio di morte per cause generali. L’infarto silenzioso risulta più frequente tra gli uomini, ma è più pericoloso per le donne. Questo tipo di infarto viene ritenuto più pericoloso rispetto a quello classico in quanto mentre per quest’ultimo si prevede una tutta una serie di precauzioni per evitare che il paziente possa andare incontro a un altro attacco cardiaco, lo stesso non può avvenire per chi ha subito un infarto asintomatico.
D’altronde a posteriori sembra che non sia riconoscibile nemmeno da un elettrocardiogramma o da una visita cardiologica. I medici sottolineano quindi che è importante sottoporsi a screening di controllo, soprattutto se vi è una pregressa storia familiare con casi di parenti soggetti a malattie cardiache. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Circulation.