Il parto è un momento di grande gioia per la donna ma può accadere che questo evento passi anche per una soglia non indifferente di dolore. Non a caso si parla di travaglio per indicare le contrazioni uterine che facilitano l’espulsione del nascituro.
Tuttavia anche in questo campo la scienza ha fatto molti progressi negli ultimi anni, non solo con l’ospedalizzazione, fino a non moltissimi decenni fa il parto avveniva ancora in casa, con tutto il pericolo di infezioni che ne derivava, in particolare la setticemia, ma anche attraverso la messa a punto di tecniche per rendere questo momento il meno doloroso possibile per la futura mamma.
In particolare i medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia danno alle donne la possibilità in alternativa all’utilizzo dell’anestesia epidurale di partorire con l’impiego del gas esilarante.
In effetti questo gas, che in chimica è noto come protossido di azoto, è conosciuto per le sue proprietà anestetiche e analgesiche. Soprattutto questo metodo rende protagonista la partoriente che può decidere di regolare a suo piacimento la valvola che regola il fluire del gas nella mascherina.