Rimane sempre alta l’allerta per quanto riguarda il rischio terrorismo. D’altronde i recenti attacchi terroristici verificatisi nel novembre scorso a Parigi e più recentemente a marzo a Bruxelles in Belgio hanno dimostrato come l’Europa non sia ancora in grado di predisporre misure tali atte a prevenire eventi di questo tipo. In particolare secondo l’Europol, il rischio di minaccia terroristica in Europa è da intendersi ancora molto alto. A comunicarlo è Rob Wainwright, direttore dell’Europol, nel corso di un’audizione davanti al Comitato Schengen. Queste le sue parole: “La nostra priorita’e’ identificare la possibile attivita’ di altre reti terroristiche. Stiamo lavorando su vari filoni di inchiesta ma non abbiamo al momento informazioni su una specifica minaccia nei confronti dell’Italia“.
Ed ancora ha proseguito sullo stesso tenore: “Ci troviamo di fronte alla più grave minaccia terroristica dal 2011: da gennaio sapevano che l’Isis aveva stabilito una nuova struttura di comando in Siria per gli attacchi all’estero e un nuovo attacco in Europa è ancora possibile. Stiamo seguendo diverse linee investigative ma non abbiano alcuna indicazioni di minaccia specifica sull’Italia”.
Al momento quindi non esiste una minaccia specifica riguardante il nostro Paese per quanto l’allerta resti alta. D’altronde già dal gennaio scorso si sa che l’Isis ha un forte radicamento in Siria da cui ha organizzato gli attentati all’estero.
Inoltre Wainwright ha anche sottolineato che dietro il traffico dei migranti proliferano gli interessi di un fiorente mercato criminale: basti solo pensare che il 90% dei migranti è entrato in Europa attraverso servizi illegali. Il businnes ignobile legato a questo traffico solo nel 2015 ha generato tra i 3 e i 6 miliardi di euro.