Ieri pomeriggio poco dopo le 18:30 un’autobomba piena di esplosivo si è schiantata contro un’autobus, a Kizilaymolto, una zona centrale e affollata di Ankara, capitale della Turchia. La deflagrazione è stata terribile, il pesantissimo bilancio è di 34 morti, tra cui i 2 attentatori, e 125 feriti, 19 dei quali in condizioni gravi. Altri veicoli circostanti hanno preso fuoco in un vero e proprio scenario apocalittico.
Il ministro dell’Interno Efkan Ala ha annunciato che con ogni probabilità sono già stati individuati i responsabili, ma per il momento non si è sbilanciato più di tanto. Una Turchia sotto attacco, nella sola città di Ankara è il terzo attentato che si verifica nel giorno di 5 mesi.
L’ultimo meno di un mese fa, quando un’autobomba fu fatta esplodere il 17 febbraio contro mezzi militari, causando la morte di 29 persone. Il presidente Recep Tayyip Erdogan è immediatamente ritornato da Istanbul, rilasciando il seguente comunicato: “A seguito dell’instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici. Di fronte ad azioni che minacciano l’integrità del nostro Paese proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione”.
Si presume che gli attentatori possano appartenere all’Isis, ma sono forti i sospetti anche sul Pkk, il partito del curdi attivi in Turchia che rappresenta una vera spina nel fianco per il governo di Ankara.