Un ricercatore ha scoperto di essere stato infettato dal virus dell’Hiv o per meglio dire da una variante in laboratorio. Il contagio è avvenuto in un ente di ricerca europeo, dove si fanno ricerche di questo tipo, ma non sono stati resi altri dettagli in quanto sulla vicenda è mantenuto il massimo riserbo. Lo ha scoperto perché andando a donare il sangue, dagli accertamenti effettuati è risultato positivo all’Hiv, il virus responsabile dell’Aids, ovvero della sindrome da immunodeficienza acquisita.
Stando a quanto si apprende la persona contagiata lavorava ad una variante del virus Hiv. In sostanza si occupava di analizzare porzioni di Dna dei virus dell’Aids al fine di sperimentare dei vaccini a cui l’agente virale potesse essere sensibile. Per ragioni non precisate, d’altronde talvolta pure in condizione di sicurezza in laboratorio può avvenire un contagio pur rappresenatndo un evento statisticamente molto raro, il virus ha reagito con una proteina e quindi in tal modo ha potuto infettare le cellule umane.
Per i primi 3 anni la persona infettata non è stata sottoposta ad alcun trattamento, negli ultimi tempi però il virus ha aumentato la carica infettiva per cui è iniziato il trattamento antivirale standard in uso in questi casi.