Circa 8 anni fa Giovanna Mele, una donna napoletana che in quel periodo aveva una ventina d’anni, decise di sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica per rifarsi le labbra. Le vedeva troppo sottili, e le voleva più gonfie e più carnose. Si rivolse ad un chirurgo estetico piuttosto noto in città per l’intervento, ma da allora sono iniziati i suoi guai.
Giovanna, oggi trentenne, racconta: “E’ iniziato il mio calvario: pochi giorni dopo il trattamento, le labbra hanno iniziato a gonfiarsi in modo asimmetrico e si sono formati dei granulomi. Ho iniziato quindi una trafila di visite da specialisti che erano concordi nel dire che mi era stato iniettato del silicone liquido, una sostanza vietata in Italia da oltre vent’anni, impossibile da togliere”.
Si è sottoposta a tre interventi chirurgici presso centri pubblici, ma la situazione non è migliorata, anzi è peggiorata in quanto le sue labbra erano piene di cicatrici. La sua odissea è finita quando ha incontrato i due chirurghi Bove e Rauso, medici di ChirurgiadellaBellezza, network presente in Lombardia, Toscana, Lazio e Campania.
Grazie ad interventi di estrema difficoltà e tecnicamente molto complessi hanno restituito il sorriso a Giovanna. Occhio ai santoni dei bisturi, i due chirurghi spiegano: “Il silicone labiale è un biopolimero che si interseca nelle maglie tissutali e diventa molto difficile rimuoverlo senza dare un pessimo risultato estetico. Difficile ma non impossibile. L’intervento è reso tecnicamente complesso dal fatto che le labbra sanguinano molto durante l’operazione. In più bisogna considerare che in un caso come quello di Giovanna, dove c’erano già stati tentativi di rimozione del silicone, rioperare un’altra volta è molto più complicato”.