Quella del medico è sempre una professione delicata in quanto richiede un grande senso di responsabilità e anche dei valori etici in quanto ne va della salute dei pazienti che fiduciosamente si sottopongono alle cure. Insomma di fondo esiste un rapporto fiduciario tra medico-paziente molto forte che fa sì che entrambi collaborino, ciascuno nel suo ruolo, alla buona riuscita delle terapie. Il caso di cui ci accingiamo a parlarvi rappresenta evidentemente una patente rottura di questo patto di fiducia tra medico e degente.
Stando a quanto si apprende, i carabinieri di Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo, hanno posto agli arresti un 63enne che curava i pazienti malati di cancro prescrivendo loro dei semplici integratori alimentari. L’uomo si presentava come medico, ma in realtà non aveva mai conseguito alcuna laurea in medicina.
Quando i carabinieri hanno perquisito la sua abitazione-studio vi hanno trovato dei biglietti da visita nei quali l’uomo si qualificava come medico, una borsa con tutti gli attrezzi per le occorrenze mediche, un lampeggiante blu e un tagliando per automobile con la dicitura “medico in visita domiciliare”. L’uomo dovrà rispondere del reato di esercizio abusivo della professione medica e circonvenzione di incapace.