I ricercatori della Harvard Business School, in collaborazione con la Stanford University, hanno condotto uno studio il quale ha evidenziato che un cattivo capo può avere effetti nocivi pari a quelli del fumo passivo, se non addirittura peggiori.
Sono stati incrociati i dati di circa 200 studi, ed è emerso che un cattivo rapporto col proprio capo ha gli stessi effetti del fumo passivo della sigaretta: stress, maggiori possibilità di contrarre il cancro ai polmoni, infarto del miocardio, ictus e problemi alle vie respiratorie.
Il 75% dei lavoratori statunitensi ha ammesso che la causa principale del cosiddetto “stress da ufficio” è proprio il boss. Il 27% ha rivelato che per questo motivo decide di cambiare occupazione, mentre l’11 % è talmente stressato che decide di lasciare la propria occupazione pur non avendo un altro lavoro.
Tra le cause che incidono del 50% sullo stress lavorativo c’è la possibilità di un licenziamento e del mancato rinnovo del contratto. Il 35% dei lavoratori invece ritiene di meritare un posto migliore rispetto a quello che occupano.
Da questo punto di vista è illuminante il film “Come ammazzare il capo e vivere felici”, brillante commedia statunitense che racconta le peripezie di tre lavoratori presi di mira dai loro capi psicopatici e folli.