Grazie alla messa a punto delle terapie antiretrovirali che hanno letteralmente rivoluzionato il trattamento dei pazienti affetti dal virus dell’Hiv, si può dire che l’aspettativa di vita dei pazienti sieropositivi è sostanzialmente sovrapponibile alla popolazione media nella maggior parte dei casi.
Tuttavia ai notevoli progressi raggiunti negli ultimi anni, non corrisponde una eguale consapevolezza circa il rischio che comporta il virus, in quanto soprattutto i giovani sapendo che l’Hiv può essere curato con i farmaci, tendono a sottovalutarlo. D’altronde le terapie antiretrovirali per quanto efficaci, allo stato dell’arte, non sono in grado di eradicare il virus completamente dall’organismo.
Stando agli ultimi dati disponibili su questa malattia, risulta che l’efficaia delle terapie antiretrovirali è pari al 90%, tuttavia a beneficiarne è solo la metà dei pazienti. In Italia però è aumentata la consapevolezza circa l’importanza della prevenzione di questa malattia, in particolare in Emilia-Romagna. Nel 2014 in Emilia-Romagna è diminuito il numero delle persone che si sottopongono al test per l’Hiv quando il sistema immunitario è molto debilitato o quando sono già in una fase di Aids conclamato.
La Regione Emilia-Romagna inoltre è molto attiva sul fronte della prevenzione e soprattutto della diffusione delle informazioni necessarie sulle modalità di trasmissione del virus. In tal senso ha stanziato oltre 3 milioni di euro per finanziare numerose attività informative ed educative, oltre che per
sostenere il Numero verde regionale Aids e il sito web Helpaids.