Nel rapporto diffuso dall’Oms (peraltro soltanto preliminare allo studio vero e proprio che non verrà pubblicato prima del 2016) la carne è stata inserita tra gli alimenti pericolosi per la salute in quanto aumenterebbe il rischio di cancro. In realtà il pericolo più che dalla carne in sè è rappresentato dalle modalità di cottura che possono renderla cancerogena. Stando a quanto emerge da una ricerca condotta dall’UNiversità del Texas Md Anderson Cancer Center e pubblicata sulla rivista Cancer, le carni bianche o rosse, grigliate o saltate in padella aumenterebbero il rischio di sviluppare il cancro al rene.
La ricerca ha preso in esame 699 pazienti affetti da carcinoma a cellule renali che sono stati messi a confronto con i dati derivanti da 699 volontari che non consumavano carne. In particolare oltre a fattori specifici di rischio che possono aumentare il rischio di sviluppare un cancro al rene quali l’obesità, il fumo, l’esposizione a determinati metalli, a favorirlo è anche la cottura della carne in quanto cotta ad elevate temperature, come ad esempio nella grigliata, porta allo sviluppo delle ammine etero cicliche e dei policiclici aromatici che risultano dannose per il nostro organismo.
D’altronde solo nel 2015 in Italia si stimano 12600 nuovi casi di questa patologia che appare in crescita soprattutto per quanto riguarda gli uomini. L’ecografia addominale è il primo esame che viene prescritto per evidenziare eventuali anomalie. I sintomi che caratterizzano il tumore al rene sono i seguenti: massa palpabile all’addome, ematuria (sangue nelle urine) e dolore lombare. Tuttavia questi sintomi riguardano la neoplasia quando è già in fase avanzata.