Stavolta la Lorenzin è passata alle vie di fatto: il Ministero ha querelato il Codacons, ecco perché.
Ministero della Salute contro Codacons
Dopo l’ennesimo allarme sulla pericolosità dei vaccini da parte del Codacons, il Ministero della Salute ha sporto querela presso la Procura della Repubblica di Roma per procurato allarme. Anche l’AIFA, acronimo di Agenzia del Farmaco, è intervenuta nella vicenda, sottolineando il fatto che non c’è nessuna relazione fra i decessi citati dall’associazione e la somministrazione di un vaccino.
Lunedì mattina, presso la Procura della Repubblica di Catania, l’associazione dei consumatori aveva presentato un esposto-denuncia per omicidio colposo, commercio e somministrazione di medicinali guasti, citando 13 casi di bambini morti per colpa dei vaccini. Dopo questa clamorosa denuncia, l’AIFA si era attivata subito attraverso i suoi organi di controllo. SI è scoperto che i casi, 13 in totale, non erano in territorio italiano, bensì a livello mondiale. L’Agenzia del Farmaco, constatando che non esiste nessuna relazione tra le segnalazioni e le vaccinazioni, ha scritto un rapporto. Già a maggio scorso, l’associazione e il ministro Lorenzin avevano avuto degli scontri, finiti con la denuncia del Codacons e dell’AIFA per abuso di ufficio, omesso controllo e favoreggiamento delle case farmaceutiche. Insomma, peggio che con la truffa BitCoin Code.
Non basta la smentita per il Ministro Lorenzin
E stavolta, il Ministero della Salute e il suo ministro non si sono accontentati certo di una smentita relegata in un trafiletto di giornale. L’istituzione ha deciso di presentare una contro denuncia per il reato di procurato allarme, con buone motivazioni secondo la Lorenzin. Le affermazioni del Codacons risultano prive di ogni fondamento e volutamente dirette a creare panico tra la popolazione, si legge su dichiarazione Ansa. L’associazione dei consumatori non è nuova a posizioni simili e continua a sbandierare un presunto studio (secondo l’associazione, la ricerca è stata attuata dalla ricercatrice del Cnr Antonietta M. Gatti e il farmacologo Stefano Montanari), il quale metterebbe in evidenza una contaminazione da micro e nanoparticelle dei vaccini distribuiti dal Servizio Sanitario Nazionale e il numero rilevante di morti. Si punta il dito sulle reazioni avverse gravi che starebbero colpendo i bambini in questi mesi: e se le dosi di vaccini a loro somministrati sono contaminate?
Studio sui vaccini falso
Peccato che anche lo studio pare sia falso. La dottoressa Gatti, secondo Anna Tampieri, direttrice dell’Istec, acronimo di Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici del Cnr. O meglio, era associata all’istituto per altri motivi, però il mese scorso è stato votato la fine di questo rapporto.
La dottoressa Gatti è laureata in fisica, è diventata professoressa di odontoiatria all’università di Modena. Con Montanari, il marito, ha aperto un laboratorio privato per l’analisi delle nanoparticelle, la Nanodiagnostic e il Cnr le ha concesso l’associatura in cambio di utilizzare in comodato d’uso un microscopio elettronico a scansione, essendo esperta di microscopia elettronica per un progetto sulle piante. Essendo finito 5 anni fa e non avendo coinvolto personale del Cnr, il rapporto si è dissolto. Ma non si è mai occupata di vaccini e il mistero si infittisce, visto che sembra non frequentare il centro da un paio di anni.