Il Presidente dell’Inps Boeri, ha dichiarato che per i conti Inps servono più migranti e donne al lavoro. Bloccare l’immigrazione, per Boeri, costerebbe all’Inps la somma di 38 miliardi di euro in 20 anni. Cominciano, dunque, a svelarsi gli altarini. In Italia abbiamo una disoccupazione alta, quella giovanile, secondo gli ultimi dati Istat, è risalita, l’Economia italiana è appena in timida ripresa ma spendiamo ogni anno da Bilancio ufficiale, 4 miliardi per i migranti, secondo voci autorevoli a questi andrebbero sommati altri due miliardi fuori bilancio che farebbero saltare i conti dello Stato, portando il totale a 6 miliardi.
Se, per assurdo, si potesse non spendere tale somma per i migranti, in 20 anni si risparmierebbero120 miliardi, molto più di quanti Boeri teme di perdere chiudendo le frontiere. Inoltre, la disoccupazione italiana se unita ad una politica seria di tutela salariale, crollerebbe decisamente, portando all’Inps quello che il Presidente dell’Ente previdenziale ritiene sia un gettito che deve arrivare dal lavoro dei migranti, abbastanza inverosimile, dal momento che essendo irregolari non possono svolgere un regolare lavoro.
La realtà è che i migranti sono una categoria debole dal punto di vista delle tutele, per cui vanno ad alimentare, loro malgrado, lo sfruttamento e il lavoro sottopagato, dovendo poi anche ricorrere agli aiuti sociali, molti a carico dell’Inps stesso, che va a peggiorarne i conti, con ricadute sulle spalle di tutti: Chi si avvantaggia di questa situazione? A voi le risposte.